Welfare
Un ponte da Ancona a Zara per salvare lAdriatico
Cresce la cooperazione fra le Regioni che si affacciano sullAdriatico. La Regione Marche e la Contea croata di Zara lavoreranno insieme alle...
Cresce la cooperazione fra le Regioni che si affacciano sull?Adriatico. La Regione Marche e la Contea croata di Zara lavoreranno insieme alle prime linee di un Piano di sviluppo sostenibile del sistema terracqueo dell?Adriatico centrale. «Un mare come l?Adriatico, dove è intenso il traffico di navi cisterna e petroliere, ha bisogno di un grande governo del mare», afferma l?assessore marchigiano alla Gestione integrata della costa, Gianluca Carrabs. «Lo scopo è realizzare una politica di governo integrato che individui le criticità. Non si può prescindere dalla tutela ambientale e dallo sviluppo sostenibile, fondamentali poi per lo sviluppo dell?economia».
L?obiettivo dell?accordo di cooperazione è promuovere una gestione integrata fra patrimonio biologico, naturalistico, paesaggistico, sociale ed economico, in collaborazione con i Paesi transfrontalieri. La Regione Marche e la Contea croata di Zara fanno parte infatti dell?Euroregione Adriatica, che comprende le 20 Regioni che si affacciano sull?Adriatico. Sono tre i progetti previsti dall?accordo: Secur Sea, Task Force e Tac Line. Il primo punta a prevenire i disastri ecologici (in particolare il versamento di petrolio in mare), con un pronto intervento in caso di pericolo o disastro, un sistema informativo comune e l?armonizzazione delle norme ambientali dei Paesi dell?Adriatico. Gli altri due progetti, Task Force e Tac Line, riguardano la formazione di personale italiano e croato specializzato nella raccolta dati e nello studio e prevenzione dei rischi ambientali. Per facilitare lo scambio di dati è previsto anche un ponte strategico di telecomunicazioni fra Ancona e Zara.
Info: www.cooperazione.marche.it
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.